Il mondo della ricerca nel settore delle discipline giuridiche è costituito da un lato dalle opportunità offerte dalle istituzioni universitarie italiane e dall’altro dalle numerose ma poco conosciute occasioni presenti nelle università e centri di ricerca all’estero. Il panorama delle opportunità in questo settore è completato dalle borse di studio che periodicamente mette a concorso il CNR.
È bene che il neolaureato che intenda dedicarsi alla ricerca e allo studio post laurea conosca fin da subito le difficoltà che tali carriere comportano: oltre all’ostacolo rappresentato dalla concorrenza, bisogna mettere in conto il prolungamento del periodo di dipendenza economica della famiglia. Infatti, quella presso l’università italiana risulta una strada professionale molto difficile da percorrere e , almeno per i primi anni, veramente poco soddisfacente dal punto di vista economico. Per quanto riguarda le borse di studio offerte dal CNR, esse costituiscono certamente un valido sistema per familiarizzare con la metodologia della ricerca scientifica e per entrare in contatto con il mondo degli studiosi; anch’esse comunque non chiedono una grande motivazione perché si tratta pur sempre di borse a scadenza temporale, che quindi obbligano alla continua ricerca di nuove opportunità una volta terminate. Anche la ricerca all’estero, salvo casi particolari, non riserva un grado di soddisfazione economica elevato, ma il pregio di essere certamente una strada un po’ meno battuta e molto ben considerata a livello di curriculum vitae.
Cos’è un dottorato di ricerca?
È il primo passo che è un neolaureato che intende intraprendere la carriera universitaria deve compiere. Il dottorato di ricerca è stato istituito con d.P.R. 382/1980 “riorientamento della docenza universitaria, relativa fascia di formazione nonché sperimentazione organizzativa e didattica”. In questo modo è stato regolamentato, anche in Italia, un percorso analogo a quello che nel mondo accademico anglosassone porta al conseguimento di un Ph.D., che è un corso post graduate di almeno tre anni. Ogni università, con proprio regolamento, disciplina l’istituzione dei corsi di dottorato, le modalità di accesso e di conseguimento del titolo, gli obiettivi formativi e il programma di studi, la durata, la frequenza e le modalità di conferimento del titolo.
I corsi di dottorato possono essere attivati in consorzio con altre sedi universitarie. Possono, inoltre, essere stipulate convenzioni con soggetti pubblici e/o privati per il finanziamento di borse aggiuntive di dottorato.
“Dottore di ricerca” è un titolo accademico rilasciato dall’università dopo un periodo di studio e lavoro normalmente della durata di tre anni e, secondo la legge 210 del 1998, fornisce le competenze necessarie per esercitare, presso università di regola enti pubblici o soggetti privati, attività di ricerca di alta qualificazione. Il dottorato di ricerca viene conseguito da chi raggiunge rilevanti risultati che devono essere illustrati con una dissertazione scritta o con un lavoro grafico e discussi di fronte alla commissione nominata dal consiglio universitario nazionale su base nazionale. I dottori di ricerca trovano normalmente un impiego nelle università e hanno un concreto vantaggio in sede di concorso per ricercatore universitario. Dall’anno accademico 1999/2000, dottorati di ricerca sono istituiti e banditi dalle università e dagli istituti universitari nella loro piena autonomia, organizzativa, didattica e scientifica, in base al regolamento in materia di dottorato (d.m. 30 Aprile 1999 n. 224).
per ogni informazione relativa ai posti alle sedi a cui presentare la propria domanda occorre fare riferimento alla Gazzetta Ufficiale ma anche al sito Internet del miur dedicato all’argomento o al sito dell’associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani. Fondamentale è inoltre il canale informativo rappresentato dal docente con il quale si è lavorato per la preparazione della tesi. Avere un buon rapporto con i docenti significa anche ricevere i consigli e le informazioni utili per il superamento delle prove d’esame.
Come si accede?
Per essere ammessi a un dottorato di ricerca i cittadini italiani o stranieri devono possedere la laurea o un titolo di studio equivalente e poi devono superare un esame per dimostrare la propria capacità nel campo della ricerca scientifica. Il ministero garantisce alla maggior parte dei dottorandi assegni da borse di studio erogati mensilmente.
La didattica si articola essenzialmente in cicli di seminari specialistici e in ricerche su tematiche, anche interdisciplinari, selezionate dagli allievi stessi, con la collaborazione di docenti. L’attività dei dottorandi consiste nello svolgimento di programmi di ricerca, individuali e non, svolti in cicli di seminari. Inoltre, i dottorandi possono svolgere periodi di formazione presso università e istituti di ricerca italiani o stranieri le cui spese vengono parzialmente rimborsate. Alla fine di ogni anno poi i dottorandi, solitamente, devono presentare una relazione approfondita sulle ricerche svolte.
N.B. Alcuni neo laureati, prima di vincere il dottorato di ricerca, svolgono anche attività di cultore della materia. si tratta di una figura di sostegno alle attività didattiche di insegnamento universitario che viene impiegata per valutare la preparazione degli studenti universitari in sede di esame e per svolgere seminari di approfondimento di alcuni argomenti specifici. Ciò consente di acquisire esperienza didattica di avere un continuo confronto delle proprie conoscenze e di verificare se la carriera di docenza accademica possa rappresentare uno sbocco adatto alle proprie caratteristiche.
Se vuoi approfondire questa figura, clicca qui: https://www.scopusius.it/chi-e-e-come-diventare-cultore-della-materia/
Il neolaureato che decidesse di seguire la strada del dottorato di ricerca deve comunque tenere sempre in considerazione il fatto, già sottolineato, che all’inizio le soddisfazioni economiche sono molto basse. Il Decreto Ministeriale 18 giugno 2008, disciplinante l’aumento dell’importo annuale lordo delle borse di dottorato di ricerca, ha innalzato l’importo annuo della borsa per la frequenza ai corsi di dottorato di ricerca, precedentemente fissato in € 10.561,55, in € 13.638,47 al lordo degli oneri previdenziali a carico del percipiente.
Resta valido quanto previsto dall’art. 1 della Legge 476/84, relativamente all’elevazione del 50% dell’importo della borsa di dottorato, in proporzione ed in relazione ai periodi di permanenza all’estero presso università o istituti di ricerca, nonché le vigenti disposizioni in materia previdenziale relative all’assoggettamento delle predette borse al versamento del contributo INPS a gestione separata.
Se ho conseguito un dottorato all’estero, vale in Italia?
Ai sensi del DPR 382/80 art. 74, la domanda ed i documenti richiesti possono essere inviati per posta o presentati a mano presso
MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università, della Ricerca) Direzione Generale per lo studente, lo sviluppo e l’internazionalizzazione della formazione superiore – Ufficio VI Via Carcani, 61 – 00153 Roma
Informazioni al seguente indirizzo e-mail: dgsinfs.ufficio6@miur.it oppure al numero 06.58497061
La domanda va corredata da una marca da bollo di € 16,00 (altra marca dello stesso valore va allegata alla documentazione per essere apposta sul decreto di equipollenza).
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Fonte: normativa e “mi sono laureato in giurisprudenza”, M. Draghi