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Chi è e come diventare Avvocato e Procuratore dello stato?

L’Avvocatura dello Stato è un “pool” di giuristi specializzati che rappresenta e difende in giudizio l’amministrazione statale e, più in generale, tutti i poteri dello Stato quando svolgano attività sostanzialmente amministrative. L’Avvocatura dello Stato tutela in sede giudiziaria gli interessi patrimoniali e non patrimoniali dello Stato e di altri enti ammessi al patrocinio, ai quali presta pure la propria consulenza senza limiti di materia.

L’Avvocatura dello Stato svolge da un lato un’attività contenziosa, cioè rappresenta e difende in giudizio l’amministrazione statale in tutte le sue articolazioni, dall’altro un’attività consultiva, presta cioè la propria consulenza senza limiti di materia all’amministrazione dello Stato e agli altri enti ammessi al patrocinio.

Spettano, dunque, in via esclusiva all’Avvocatura dello Stato la consulenza e la rappresentanza e difesa in giudizio dell’amministrazione statale in tutte le sue articolazioni, anche se dotate di ordinamento autonomo e, più in generale, di tutti i poteri dello Stato nell’esercizio di attività sostanzialmente amministrative; speciali disposizioni di legge o regolamento, o singoli decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, possono ammettere al patrocinio dell’Avvocatura altri soggetti pubblici non statali o enti sovvenzionati, sottoposti a tutela o vigilanza statale (tradizionalmente, regioni ed enti pubblici, anche economici; da ultimo, anche enti di diritto comune a capitale pubblico), ed ancora amministrazioni estere (come le rappresentanze diplomatiche) e organizzazioni internazionali; qualora le amministrazioni o gli enti patrocinati ne facciano richiesta e l’Avvocato Generale ne riconosca l’opportunità, l’Avvocatura dello Stato assume altresì la rappresentanza e la difesa dei dipendenti nei giudizi civili e penali che li interessano per causa di servizio.
La consulenza che l’Avvocatura dello Stato presta, senza limiti di materia, in favore dell’amministrazione statale e degli enti ammessi al patrocinio prescinde dal collegamento con situazioni potenzialmente o attualmente litigiose, spaziando dalle consultazioni legali, anche sull’opportunità di promuovere o abbandonare giudizi, all’esame di progetti di legge, regolamenti o capitolati, alla predisposizione ed all’esame di contratti e transazioni, al parere sui provvedimenti da adottare in ordine a questioni da definire in via amministrativa.

La funzione consultiva è svolta non solo e non tanto nell’interesse particolare dell’organismo che se ne avvale (ad esempio, per prevenire una lite), ma anche al fine di garantire l’interesse generale alla legalità dell’azione amministrativa.
La legge assicura all’Avvocatura dello Stato autonomia ed indipendenza rispetto ai soggetti pubblici che fruiscono dell’attività consultiva e della difesa giudiziale, posta comunque a presidio dei primari valori giuridici dell’ordinamento statuale inteso nella sua unitarietà; la mancanza di un collegamento settoriale con singole branche dell’amministrazione colloca l’attività di tutela legale affidata all’Avvocatura nella dimensione generale dell’esercizio della funzione pubblica, più che in quella del singolo giudizio o affare amministrativo; i suoi uffici, posti sotto l’immediata direzione dell’Avvocato Generale, dipendono dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ma tale gerarchia (c.d. “esterna”) non interferisce sull’autonomia tecnico-professionale dell’Istituto; l’Avvocatura corrisponde direttamente con le amministrazioni, che sono tenute a fornire i chiarimenti, le notizie e i documenti necessari per l’esercizio delle competenze che l’ordinamento le attribuisce.
L’Istituto si articola sul territorio nell’Avvocatura Generale e nelle avvocature distrettuali, istituite in ciascun capoluogo di regione e, comunque, nelle sedi di corte d’appello. L’Avvocatura Generale dello Stato cura la rappresentanza e difesa nei giudizi innanzi ai collegi internazionali e comunitari ed alla Corte costituzionale, alle supreme magistrature ordinarie ed amministrative ed ai collegi arbitrali con sede in Roma, nonché l’attività consultiva su questioni che trascendono il caso singolo; le avvocature distrettuali provvedono alla rappresentanza e difesa in giudizio nelle rispettive circoscrizioni ed alla consulenza in favore degli uffici delle amministrazioni ed enti ammessi al patrocinio del proprio distretto; nella circoscrizione della Corte d’Appello di Roma le attribuzioni dell’avvocatura distrettuale sono esercitate dall’Avvocatura Generale dello Stato; nella circoscrizione della Corte d’Appello di Torino l’Avvocatura Distrettuale di Torino ha competenza anche per la Valle d’Aosta.

Il “gradino” di partenza è il ruolo di Procuratore dello Stato, accessibile anche ai soli laureati. Ciò qualifica il concorso in parola come un concorso di I° livello. Il ruolo di Avvocato dello Stato, invece, può essere ricoperto da personale con un’anzianità professionale più elevata.

Come si diventa Avvocato dello Stato – Procuratore dello Stato?

Le nomine a Procuratore dello Stato e a Avvocato dello Stato avvengono a seguito di pubblici concorsi. Requisiti specifici sono richiesti per partecipare sia al concorso da Procuratore dello Stato sia a quello da Avvocato dello Stato.

Presso l’Avvocatura dello Stato può essere compiuta, inoltre, la pratica forense per l’esercizio della professione di avvocato. Va precisato che la pratica svolta non dà alcun titolo per l’ammissione nelle carriere dell’Avvocatura dello Stato, cui si accede esclusivamente tramite pubblico concorso per esami.

Per maggiori informazioni circa la pratica presso l’Avvocatura dello Stato, consulta il nostro post dedicato!

Requisiti per la partecipazione al concorso Procuratore dello Stato
La nomina a Procuratore dello Stato avviene a seguito di pubblico concorso, bandito con decreto dell’Avvocato Generale e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, per un numero predeterminato di posti.
Per la partecipazione al concorso la legge richiede il possesso, alla data di scadenza del termine di presentazione delle domande, dei seguenti requisiti:
•    cittadinanza italiana
•    età fra i 18 e i 35 anni
•    laurea specialistica in giurisprudenza oppure laurea in giurisprudenza conseguita secondo il previgente ordinamento a seguito del corso universitario di durata legale non inferiore a quattro anni
•    non sono ammessi coloro che precedentemente per due volte non abbiano conseguito l’idoneità.

Le prove del concorso per Procuratore dello Stato

PROVE SCRITTE
Il concorso consta di tre prove scritte, di carattere teorico-pratico, di durata di otto ore ciascuna, sulle seguenti materie:
•    Diritto privato e/o diritto processuale civile
•    Diritto penale e/o procedura penale
•    Diritto amministrativo sostanziale e/o processuale
Superano le prove scritte coloro che conseguono, in ciascuna di esse, un punteggio che va da un minimo di sei ad un massimo di dieci.

PROVA ORALE
Coloro che superano le prove scritte sono ammessi alla prova orale che, oltre alle materie indicate per le prove scritte, riguarda le seguenti materie:
•    diritto costituzionale
•    diritto internazionale privato
•    diritto comunitario
•    diritto  tributario
•    diritto del lavoro
•    elementi di informatica giuridica
Sono dichiarati idonei i candidati che conseguono nella prova orale, valutata complessivamente, un punteggio che va da un minimo di sei ad un massimo di dieci.
La graduatoria

La classificazione dei candidati è determinata dalla somma della media dei punti riportati nelle prove scritte e dal punto riportato nella prova orale.

La commissione forma la graduatoria degli idonei classificati nel modo indicato dall’articolo 4 del regio decreto 30 gennaio 1941, n. 120.
A parità di punti si applicano i criteri preferenziali di cui all’art. 5 del decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487 e successive modificazioni nonché all’art. 2, punto 9) della legge 16 giugno 1998, n.191.

Diversamente, la nomina ad Avvocato dello Stato, per pubblico concorso, bandito con decreto dell’Avvocato Generale e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, per un numero predeterminato di posti, richiede il possesso, alla data di scadenza del termine di presentazione delle domande, dei seguenti requisiti:

  • cittadinanza italiana

     
  • appartenenza ad una delle seguenti categorie:
    1. procuratori dello Stato con almeno due anni di effettivo servizio
       
    2. magistrati dell’ordine giudiziario che abbiano conseguito la nomina a magistrato di Tribunale
       
    3. magistrati della giustizia militare con qualifica equiparata a quella di magistrato di Tribunale della magistratura ordinaria
       
    4. magistrati amministrativi
       
    5. avvocati iscritti all’albo con anzianità di iscrizione non inferiore a sei anni
       
    6. dipendenti dello Stato appartenenti ai ruoli delle ex carriere direttive o alle corrispondenti ex qualifiche funzionali di cui alla legge n. 312/80, con almeno cinque anni di effettivo servizio, i quali abbiano superato l’esame di abilitazione all’esercizio della professione di avvocato
       
    7. professori universitari di materie giuridiche di ruolo o stabilizzati e assistenti universitari di materie giuridiche, appartenenti al ruolo ad esaurimento, che abbiano superato gli esami di abilitazione all’esercizio della professione di avvocato
       
    8. dipendenti di ruolo delle regioni, degli enti locali, degli enti pubblici a carattere nazionale, assunti mediante pubblici concorsi con almeno cinque anni di effettivo servizio nella carriera direttiva o professionale legale, che abbiano superato l’esame di abilitazione all’esercizio della professione di avvocato.

Le prove del concorso per Avvocato dello Stato

PROVE SCRITTE
Il concorso consta di quattro prove scritte, di carattere teorico-pratico, da sostenersi in quattro giornate consecutive e di durata di otto ore ciascuna, e consistono nella stesura di:

  • un atto defensionale di diritto e procedura civile;
  • un tema di carattere teorico in diritto civile con riferimento al diritto romano;
  • un atto defensionale o un tema di carattere teorico, a giudizio della commissione esaminatrice, in diritto amministrativo o tributario;
  • un atto defensionale o un tema di carattere teorico, a giudizio della commissione esaminatrice, in diritto e procedura penale.

Superano le prove scritte coloro che conseguono non meno di otto punti in media e non meno di sette in ciascuna di esse.
PROVE ORALI
Coloro che superano le prove scritte sono ammessi allo svolgimento di due prove orali, che ogni candidato sostiene in due giorni diversi, che consistono in:

  • un esame sulle seguenti materie:
    1. diritto civile
    2. diritto romano
    3. procedura civile
    4. diritto penale
    5. procedura penale
    6. diritto del lavoro
    7. legislazione sociale
    8. diritto amministrativo
    9. diritto tributario
    10. contabilità di Stato
    11. diritto regionale
    12. diritto delle Comunità europee
    13. diritto costituzionale
    14. diritto ecclesiastico
    15. diritto internazionale pubblico e privato
  • una difesa orale relativa ad una contestazione giudiziale il cui tema deve essere dato al candidato almeno ventiquattro ore prima.

Sono dichiarati idonei i candidati che nelle prove orali hanno conseguito non meno di otto punti in ciascuna prova. 

La graduatoria

La commissione forma la graduatoria degli idonei nel modo indicato dagli articoli 28 del regolamento approvato con regio decreto 30 ottobre 1933 n. 1612 ed 1 del decreto legislativo 2 marzo 1948 n. 155.
A parità di punti si applicano i criteri preferenziali di cui all’art. 5 del decreto del Presidente della Repubblica, 9 maggio 1994, n. 487, tenuto conto di quanto disposto dall’art. 2, 9° co., della L. 16.6.1998, n. 191.

Fonte: avvocaturastato.it

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Written by Roberta Rossi

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